Poco si sa della vita di Luca Belludi, la cui santità pare in cena misura essere derivata dalla sua associazione con S. Francesco d'Assisi (4 ott.) e soprattutto con S. Antonio da Padova (13 giu.). Proveniente da una famiglia facoltosa di Padova abbracciò la vita di povertà francescana nel 1220, quando Francesco predicò nella sua città: fu proprio dalle mani di quest'ultimo che ricevette l'abito. Divenne compagno e intimo amico di Antonio: di quest'ultimo è riferito l'episodio in cui, su richiesta di Luca, guarì miracolosamente un bambino in fin di vita; fu Luca inoltre a prendersi cura del santo nel momento della morte avvenuta nel convento di Aracoeli a Padova.
Antonio fu canonizzato nel 1232, appena undici mesi dopo la morte, e la provincia francescana incominciò immediatamente a costruire un luogo di sepoltura più appropriato rispetto alla piccola chiesa di Santa Maria Mater Domini, molto amata da S. Antonio, dove era stato inizialmente tumulato. La prima navata della nuova grandiosa basilica (costruita sopra la chiesa già esistente), ora navata centrale, fu eretta subito; tra il 1256 e il 1263, periodo in cui Luca era provinciale generale, furono aggiunte due navate laterali; l'abside venne ampliata. I resti di S. Antonio furono solennemente traslati nella basilica nel 1263. Nel 1265 presero il via ulteriori lavori per la costruzione di cinque cupole e due campanili. Luca stesso fu sepolto nella tomba di marmo vuota che aveva originariamente contenuto il corpo di S. Antonio; il sepolcro si trova ora nella cappella che porta il suo nome. L'onore che gli fu sempre conferito a Padova portò alla ratificazione del culto del beato nel 1927.
MARTIROLOGIO ROMANO. A Padova, beato Luca Belludi, sacerdote dell’Ordine dei Minori, discepolo e compagno di sant’Antonio.
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