Beato Varmondo Arborio di Ivrea
Nome: Beato Varmondo Arborio di Ivrea
Titolo: Vescovo
Nascita: 930 circa, Arborio, Vercelli
Morte: 1011 circa, Ivrea, Torino
Martirologio: edizione 2004
Tipologia: Commemorazione
Beatificazione:
1857, Roma, papa Pio IX
Varmondo nacque da una nobile famiglia vercellese di Arborio; studiò a Pavia, dove pare si sia laureato in giurisprudenza. Ma per volontà dell'imperatore Ottone I fu eletto vescovo di Ivrea, intorno al 983 o 84.
La sua presenza fu documentata nel sinodo di Milano del 969, convocato per riorganizzare le diocesi del Piemonte meridionale devastate dalle incursioni e dagli attacchi dei Saraceni.
Fu un uomo di grande fede, pietà e umiltà, che difese la libertà della Chiesa dalle insidie dei potenti tra cui il marchese Arduino, che, sostenuto da secolari feudatari, cercò di portare avanti il suo progetto politico di un'Italia unita, fuori dalla Chiesa e dall'Impero. Contro di lui il santo vescovo lanciò una scomunica, successivamente confermata dal Papa, per rivendicare la piena e legittima libertà della Chiesa.
Promosse la vita monastica e promosse la scuola episcopale. Ricostruì l'antica cattedrale di Santa Maria, dove ripose le reliquie del presunto martire comico San Tegolo, rinvenute nei pressi della città. San Varmondo concesse importanti privilegi anche alla fondazione del monastero di Fruttuaria, governato come primo abate da Guillermo de Volpino, comprendendo l'importanza che questa istituzione poteva avere nell'ambito del suo territorio diocesano.
La sua intensa attività fu interrotta solo dalla morte, avvenuta in un anno tra il 1010 e il 1014. Un cenotafio da lui preparato fu posto sulla sua tomba, mentre il popolo cominciò subito a venerarne la memoria di santo, nonostante il La conferma del suo culto non arrivò fino al 1857, sotto il pontificato di Pio IX.
La sua commemorazione, celebrata il 9 agosto, è attualmente fissata per il 13 novembre, giorno in cui la Chiesa di Ivrea ricorda tutti i suoi santi pastori. Le sue reliquie sono conservate nella cattedrale della città.
MARTIROLOGIO ROMANO. A Ivrea in Piemonte, commemorazione del beato Varmondo, vescovo, che fu insigne per la sua viva fede, la pietà e l’umiltà, rivendicò la libertà della Chiesa dalle insidie dei potenti, costruì la cattedrale e promosse la vita monastica e istituì una scuola episcopale.
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