San Gerardo di Toul

San Gerardo di Toul
Nome: San Gerardo di Toul
Titolo: Vescovo
Nascita: 935 , Colonia
Morte: 23 aprile 994, Toul, Francia
Ricorrenza: 23 aprile
Martirologio: edizione 2004
Tipologia: Commemorazione
Canonizzazione:
1050, Roma, papa Leone IX


Gerardo nacque a Colonia nel 935 e fu istruito nella locale scuola della cattedrale. Aveva in proposito di continuare sulla via del sacerdozio e quando sua madre morì improvvisamente, colpita da un fulmine, decise di dedicarsi a una vita di preghiera e penitenza poiché era sicuro (piuttosto curiosamente) che la morte di lei fosse dovuta ai suoi peccati. Divenne canonico della cattedrale e nel 963 fu scelto come vescovo di Toul in Lorena. Ciò fece sì che fosse impegnato notevolmente nell'amministrazione civile oltre che nei suoi doveri pastorali, ma riuscì ugualmente a mantenere la propria vita di preghiera e penitenza e a dedicare del tempo allo studio della Scrittura e delle vite dei santi. Uno dei suoi obiettivi era rendere Toul un centro di studio, per questo convinse alcuni monaci irlandesi e greci a stabilirsi là, facendo sì che il luogo divenne famoso per le sue scuole. Ricostruì la cattedrale di Toul, allargò l'antico monastero a Saint-Evre e completò la fondazione del suo predecessore a Saint-Man-suy. Fu un predicatore di successo, si distinse per le opere di carità verso i poveri, specialmente dopo il lavoro fatto durante una carestia nel 982 e l'epidemia che ne seguì. Fu responsabile della fondazione dell'Hkel-Dieu, il LA antico ospedale della città. Andò in pellegrinaggio a Roma nel 984 e morì nel 994. Senza dubbio Gerardo fu il vescovo più famoso e venerato di Toul.

La sua canonizzazione è interessante perché una delle prime a essere dichiarata da un papa. Un monaco di Saint-Evre, Widric, scrisse una Vita di Gerardo tra il 1027 e il 1049 su richiesta del vescovo di Toul, Bruno. Nel 1050 Bruno divenne papa S. Leone IX (19 apr.) e convocò un sinodo di vescovi a Roma per lo stesso anno. La Vita di Widric fu utilizzata per sostenere una richiesta di canonizzazione di Gerardo, ma il papa, forse per non apparire troppo volenteroso di canonizzare un suo predecessore, esitò. Ai vescovi riuniti fu allora narrata la visione avuta da un monaco, nella quale Gerardo era apparso nella gloria, ed essi dichiararono: «Gerardo è iscritto da Dio tra i santi, e deve essere annoverato e venerato tra i santi anche dagli uomini». Ciò fu sufficiente per Leone che emise una bolla di canonizzazione ed essa ricorda che Gerardo era stato oggetto di grande devozione popolare a Toul; Widric aveva sostenuto la stessa cosa ma aveva aggiunto che Gerardo non era stato ricordato come santo nelle celebrazioni liturgiche. Leone tornò a Toul per traslare il corpo di Gerardo in un nuovo altare appositamente consacrato. Risulta un po' strano che Leone non avesse preso alcuna iniziativa a sostegno del culto di Gerardo durante il suo episcopato a Toul; la traslazione va forse inquadrata nel suo programma di papa riformatore e centralizzatore e interpretata come tentativo di arrogare a Roma i processi di canonizzazione: Gerardo, infatti, era già stato oggetto di devozione popolare, ma non fu considerato santo fino a quando Leone non lo riconobbe tale.

MARTIROLOGIO ROMANO. A Toul in Lotaringia, nell’odierna Francia, san Gerardo, vescovo, che per trentuno anni dotò la città di ottime leggi, nutrì i poveri, venne in soccorso del popolo in tempo di peste con preghiere e digiuni, dedicò la cattedrale e aiutò i monasteri non solo materialmente, ma popolandoli anche di santi discepoli.

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