Sant' Engelberto di Colonia

Sant' Engelberto di Colonia
Nome: Sant' Engelberto di Colonia
Titolo: Vescovo
Nascita: 1185 circa, Sconosciuto
Morte: 7 novembre 1225, Gevelsberg, Westfalia
Ricorrenza: 7 novembre
Martirologio: edizione 2004
Tipologia: Commemorazione


Durante il Medio Evo non era insolito trovare giovani e addirittura bambini proposti per i benefici ecclesiastici, talvolta più di uno alla volta; la storia di S. Engelberto, probabilmente scelto perché era figlio del potente conte di Berg, è un buon esempio di questo abuso.

Ancora bambino, frequentò la scuola cattedrale di Colonia, divenne prevosto di S. Maria ad Aachen, di S. Giorgio, di S. Severino e della cattedrale di Colonia; da adulto il suo stile di vita non si accordava con i suoi doveri e alla fine fu scomunicato per aver preso le armi contro l'imperatore Ottone IV (1198-1218). Partecipò inoltre alla crociata contro gli albigesi (1209-1229), poi nel 1217, a soli trent'anni, riuscì abilmente a eliminare due rivali pretendenti, mettendoli l'uno contro l'altro, e fu consacrato vescovo di Colonia.

A quel tempo la diocesi stava subendo gravi sconvolgimenti politici ed economici; ad ogni modo, Engelberto, che possedeva tutte le qualità richieste dal suo incarico (aspetto autoritario, forza di volontà, acume e un grande senso della giustizia), sembrava finalmente aver colto l'occasione. Accolse favorevolmente nella diocesi sia i domenicani sia i francescani e tenne dei sinodi, al fine di mantenere la disciplina tra il clero secolare e regolare. 11 popolo amava la sua personalità, affabile e amante della pace, e apprezzava la sua generosità nei confronti dei poveri, oltre alla fermezza e alla lealtà con cui agiva nelle dispute. Non s'occupò tuttavia solo delle questioni legate alla diocesi (infatti dedicava molto del suo tempo, se non la maggior parte, anche agli affari di stato).

Fidato sostenitore dell'imperatore della famiglia degli Hohenstaufen, Federico II (1212-1250), fu designato reggente quando Federico si recò in Sicilia nel 1220 lasciando da solo suo figlio di dieci anni, Enrico. Il ragazzo amava e rispettava Engelberto, il quale, due anni dopo, ad Aachen, lo incoronò re dei romani. Engelberto svolse le mansioni di custode con la sua energia caratteristica, ma in questa regione il vigore, la determinazione e il senso di giustizia che lo avevano reso tanto popolare nella sua diocesi, gli procurarono molti nemici, in particolare nella sua famiglia.

Poco tempo dopo, uno dei suoi cugini, il conte Federico di Isenburg, approfittando della sua posizione di amministratore in un convento di Essen, rubò le proprietà delle monache e oppresse i vassalli; Engelberto gli ordinò immediatamente di restituire tutto, ma per tutta risposta Federico complottò l'assassinio del cugino. Engelberto fu avvisato del pericolo, e prese alcune precauzioni, ma il 7 novembre 1225 dovendo compiere un viaggio necessario partì con una scorta inadeguata e a Gevelsburg fu attaccato da Federico e altri nobili scontenti, insieme ad altri cinquanta soldati, che lo lasciarono morire dopo avergli inflitto quarantasette ferite.

Il giovane re Enrico portò Federico in tribunale ed Engelberto fu dichiarato martire dal legato pontificio; sebbene non sia mai stato canonizzato formalmente (forse il culto non sarebbe mai nato, se non fosse stato ucciso violentemente per difendere una casa religiosa) fu istituita la sua festa a Colonia e il nome fu introdotto nel Martirologio Romano.

MARTIROLOGIO ROMANO. A Colonia in Lotaringia, in Germania, sant’Engelberto, vescovo, che, sorpreso per strada da alcuni sicari e crudelmente percosso, morì per aver difeso la giustizia e la libertà della Chiesa.

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