Tra i giustiziati da Teodorico il Goto vi era Quinto Aurelio Simmaco, che era stato console nel 485. Questi lasciò tre figlie: Rusticiana, moglie del filosofo Boezio, Proba e Galla, che è menzionata nel Martirologio Romano il 5 ottobre. S. Gregorio Magno riporta un breve racconto della sua vita nei Dialoghi. Rimasta vedova dopo solo un anno di matrimonio, invece di risposarsi, come la sua famiglia le consigliava insistentemente, si votò interamente a Dio e alle opere di misericordia, vivendo in una comunità di donne consacrate, vicino a S. Pietro, «in semplicità di cuore, dedicandosi alla preghiera ed elargendo larghe elemosine ai poveri». Colpita da cancro alla mammella, vide apparire in visione S. Pietro, il quale, dopo averle assicurato che tutti i suoi peccati erano già stati perdonati, le preannunciò una morte imminente, che sopravvenne in effetti dopo tre giorni. Le fu preannunciato inoltre che anche un'amica, Benedetta, nel giro di trenta giorni sarebbe deceduta, previsione che trovò puntuale conferma negli avvenimenti. S. Gregorio, che scriveva circa cinquant'anni dopo, affermava che «le suore che sono ora nel monastero, avendo custodito i racconti tramandati, possono descrivere persino nei dettagli questo miracolo, come se ne fossero state testimoni oculari». A Galla pare sia stata indirizzata la lettera di S. Fulgenzio di Ruspe (1 gen.) sulla vedovanza. Le reliquie della santa sono conservate nella chiesa romana di Santa Maria in Portico.
Nel XVII secolo fu aperto un ospizio di carità a lei intitolato. È probabile che la chiesa romana conosciuta come S. Salvatore di Gallia sia stata in realtà dedicata a questa santa, ma che, quando i francesi spostarono il loro ospizio vicino a questa basilica, l'originale Galla sia divenuta per errore Gallia.
MARTIROLOGIO ROMANO. A Roma, santa Galla, che, figlia del console Simmaco, alla morte del marito attese per molti anni presso la chiesa di San Pietro alla preghiera, alle elemosine, ai digiuni e ad altre opere sante; il suo beato transito è stato narrato dal papa san Gregorio Magno.
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